1. |
Settembre
01:46
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riapro gli occhi e settembre è già qua
suono acre, pioggia ed erba fradicia
mi avrebbe ispirato di sicuro tempo fa
ora è fermo e freddo come plastica
è con la febbre che si cresce ed alla noia ci si arrende
il tempo passa e non lascia altro che
la testa vuota e convinzioni rigide
ora c’è rimasto solo tempo per
consumare e muri su cui sbattere
è con la febbre che si cresce ed alla noia ci si arrende
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2. |
Ponte
02:24
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dai denti butta fuori aria
nel freddo inverno calda evapora
solo un sospiro e solo un passo in là
certo a volte la zavorra in acqua logora
le parole non faranno un passo in più
di quanto farò io andando giù
basta solo fare un passo in là
il pelo dell’acqua dice la sua verità
vieni vicino e diventerò di pietra
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3. |
Peso
01:58
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apro questo vino, mi ricorda te
bevo il tuo veleno, che altro dovrei fare?
io ti porto qui il mio peso
tutto intorno volge a nero
un solo bicchiere, perchè non bevi?
non mi sembra il caso di fare i seri
ti ringrazio del pensiero
sei sicura, non dovevo
ti ringrazio del pensiero
tutto intorno volge a nero
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4. |
Insistere
02:04
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non insistere, no, perchè
perchè lo so, ti dico di no ma non vorrei
dirti di no, ma se dico di no è che non vorrei
lo sguardo fisso per farmi cedere
buttare il tempo riducendoci in cenere
sento che il freddo insidia le ossa
ma è un attimo guardarti rientrare in casa
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5. |
Modena
02:48
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il fallimento ha le ruote di un camper e 6 vite vuote
a stento le spinge su strade fin troppo battute
lampi di bianco sull’asfalto nero ti credono puro
niente più frasi di belle speranze se fossi sincero
saltano fuori maschere che ti crepano il viso
quella ferita che una volta chiamavi sorriso
fuggi il tuo dubbio per cercare di non pensarci
e le tue idee di conquista all’istante diventan miraggi
la ferma, la stasi, la pace
l’ansia. immota. non piace
in una pentola di malumore poi passan le ore
e nel silenzio l’unico segnale di vita è l’odore
gli angoli si rimepiono di lattine vuote
e le questioni di casa diventan sempre più remote
poi arriva la sera, distesa
al cartello di modena, la resa
un giorno ancora, un giorno ancora o mai
ferma la marcia, una palla che ruota nel fango,
vomita tutta la rabbia la bocca ansimando
un rifugio, una luce, lontana
il tempo, la fame ti chiama
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6. |
Torto
02:55
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mi chiedo se sia lecito ormai pensare ancora a te
non dare un nome ad un problema e dire che non c’è
faccio una strada sempre diversa quando torno da te
combatto il sonno e la poca vista rende tutto difficile
sempre difficile
e spendo male le mie giornate, non rimarrà granchè
fossi solo, almeno il torto è qui con me
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